ECM e assistrenza infermieristica. Gli infermieri sul territorio svolgono una funzione cruciale nella presa in carico dei pazienti nei diversi contesti in cui si trovano a operare: dal domicilio alla comunità, passando per strutture sanitarie e sociali.
Sono figure di riferimento non solo per la gestione clinica, ma anche per il supporto educativo e relazionale alle famiglie, diventando il punto di raccordo tra i servizi e i cittadini.
In un panorama sanitario sempre più orientato alla gestione delle cronicità e alla continuità assistenziale, la formazione continua rappresenta uno strumento imprescindibile.
Con il triennio ECM 2023-2025 ormai in fase conclusiva, è fondamentale conoscere nel dettaglio il funzionamento dei crediti compensativi, che consentono di recuperare eventuali debiti formativi pregressi.
Questo meccanismo non solo evita di incorrere in sanzioni disciplinari o limitazioni professionali, ma permette anche di valorizzare l’impegno già dimostrato negli anni passati, trasformando i crediti eccedenti in un’opportunità per regolarizzare la propria posizione.
La scadenza del triennio ECM: ultimi mesi per mettersi in regola
Il triennio ECM 2023-2025 si chiuderà ufficialmente il 31 dicembre 2025. Questo significa che mancano ormai pochi mesi per completare l’acquisizione dei crediti previsti dal proprio obbligo formativo individuale, al netto di eventuali esoneri, esenzioni o riduzioni.
Arrivare preparati a questa scadenza è fondamentale: chi non raggiunge il totale richiesto entro la fine dell’anno rischia irregolarità che possono tradursi in limitazioni professionali, esclusione da concorsi e incarichi, fino ad arrivare a possibili ripercussioni disciplinari.
I crediti compensativi e i bonus automatici sono strumenti utili, ma da soli non bastano: occorre sfruttare al meglio i mesi rimanenti per colmare eventuali debiti e chiudere il triennio senza rischi.
Come funzionano i crediti compensativi
I crediti maturati in eccesso rispetto all’obbligo formativo dei trienni 2014-2022 rappresentano una risorsa preziosa per chi non è riuscito a completare in tempo il proprio percorso.
Queste eccedenze, infatti, possono essere utilizzate per sanare i debiti pregressi e la possibilità resterà valida fino al 31 dicembre 2028.
Si tratta di una misura pensata per dare continuità all’impegno formativo, evitando che i crediti già guadagnati vadano persi e permettendo di regolarizzare la propria posizione anche a distanza di anni.
L’intera procedura viene gestita in maniera automatica dal portale CoGeAPS, che provvede a riallocare i crediti senza necessità di richieste o interventi da parte del professionista.
Il sistema utilizza prima le eccedenze più recenti, così da coprire gradualmente i trienni rimasti scoperti. In questo modo, chi ha dimostrato costanza nella formazione continua ottiene un vantaggio concreto, riducendo il rischio di incorrere in sanzioni e alleggerendo il carico di crediti da conseguire nel presente triennio.
Bonus per chi è costantemente in regola
Il sistema ECM non si limita a introdurre sanzioni per chi non assolve l’obbligo formativo, ma prevede anche una vera e propria forma di premialità per chi ha dimostrato impegno e continuità nel corso degli anni.
I professionisti che risultano certificabili in tutti i trienni precedenti ottengono infatti un riconoscimento concreto: 20 crediti bonus validi sia per il triennio 2023-2025 sia per quello successivo, 2026-2028.
La misura riguarda anche chi ha iniziato ad avere l’obbligo formativo più tardi: i professionisti che lo hanno assolto regolarmente a partire dal triennio 2017-2019 riceveranno 15 crediti bonus, mentre chi è entrato nel sistema dal triennio 2020-2022 ne riceverà 10.
Si tratta di un modo per valorizzare la puntualità e la costanza, premiando chi ha sempre rispettato le regole e riducendo al contempo il carico formativo dei trienni successivi.
L’attribuzione dei bonus avviene in automatico sul portale CoGeAPS, senza necessità di richieste o procedure aggiuntive. In questo modo, i professionisti possono contare su un vantaggio immediato, che rappresenta sia un incentivo a mantenersi sempre aggiornati, sia un aiuto pratico per gestire in maniera più equilibrata i crediti da acquisire.
Perché è fondamentale l’aggiornamento ECM
Per chi lavora sul territorio, essere in regola con l’ECM non significa solo rispettare un obbligo normativo, ma tutelare la propria professionalità a 360 gradi.
La regolarità formativa è infatti spesso un requisito indispensabile per poter partecipare a progetti sperimentali, bandi di finanziamento e convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale, strumenti che permettono di ampliare le opportunità di lavoro e di crescita.
Essere aggiornati consente anche di mantenere alta la credibilità professionale agli occhi di pazienti, colleghi e istituzioni, consolidando il ruolo dell’infermiere di comunità come punto di riferimento nella gestione della cronicità e nella promozione della salute.
Al contrario, la mancata regolarità può portare all’apertura di procedure disciplinari da parte degli Ordini, con ripercussioni sul piano deontologico e sull’immagine professionale.
Inoltre, chi non è in regola rischia di essere escluso da percorsi di aggiornamento più avanzati o da incarichi di responsabilità, limitando le proprie prospettive di carriera.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la copertura assicurativa: sempre più compagnie, infatti, vincolano la validità delle polizze professionali alla regolarità nell’assolvimento dell’obbligo ECM.
Questo significa che, in caso di contenzioso o richiesta di risarcimento, l’assenza di crediti sufficienti potrebbe ridurre o addirittura annullare la tutela assicurativa, lasciando il professionista esposto a rischi economici e legali considerevoli.
Consigli pratici
In un contesto sanitario in continua trasformazione, dove il territorio assume un ruolo sempre più centrale, l’ECM rappresenta quindi non solo un dovere, ma anche una leva strategica per garantire competenze aggiornate, opportunità di crescita e maggiore sicurezza professionale.
Verifica subito la tua posizione su Agenas, controllando quanti crediti hai maturato e annotando eventuali eccedenze che potranno essere utilizzate come crediti compensativi.
Ricorda che siamo già a settembre e mancano pochi mesi alla chiusura del triennio: è quindi il momento giusto per mettersi in regola ed evitare di arrivare all’ultimo minuto.
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