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Lesioni da pressione: la prevenzione parte dall’osservazione infermieristica

Lesioni da pressione: una sfida quotidiana nell’assistenza territoriale

Le lesioni da pressione rappresentano una delle complicanze assistenziali più frequenti nei pazienti fragili, anziani o allettati, con ricadute importanti sul piano clinico, umano ed economico.

La loro insorgenza non è soltanto fonte di dolore e disagio per la persona assistita, ma comporta anche un aggravio significativo in termini di gestione sanitaria, tempi di guarigione e rischio di cronicizzazione. Nel contesto dell’assistenza territoriale – a domicilio, in RSA o in hospice – la prevenzione delle lesioni da pressione diventa una responsabilità quotidiana e fondamentale per l’infermiere.

In questi ambienti, privi delle tecnologie ospedaliere, ma ricchi di prossimità relazionale, è soprattutto l’osservazione clinica, la valutazione del rischio e l’attivazione tempestiva di strategie assistenziali a fare la differenza.

Lesioni da pressione: definizione e fattori di rischio

Le lesioni da pressione, impropriamente chiamate piaghe da decubito, sono aree localizzate di danno alla pelle e ai tessuti sottostanti causate da una pressione prolungata o combinata a frizione e umidità.

Si sviluppano più frequentemente su prominenze ossee (sacro, talloni, anche, scapole) e possono evolvere rapidamente se non identificate in tempo.

Tra i principali fattori di rischio troviamo l’immobilità, l’incontinenza, la malnutrizione, le alterazioni della perfusione e lo stato di coscienza ridotto.

Il compito dell’infermiere è intercettare precocemente questi segnali, per attivare misure preventive personalizzate.

Valutazione del rischio e scale di screening

La prevenzione comincia con una valutazione accurata del rischio.

Le scale più utilizzate nella pratica clinica sono la Braden Scale, la Norton Scale e la Waterlow Scale.

Queste scale prendono in considerazione variabili come mobilità, nutrizione, percezione sensoriale, umidità della cute e attività.

Nel contesto territoriale, queste scale devono essere adattate al setting domiciliare o residenziale, dove spesso mancano strumenti avanzati ma è possibile fare molto attraverso l’osservazione infermieristica quotidiana.

Strategie preventive e interventi personalizzati

Prevenire le lesioni da pressione significa mettere in atto una serie di interventi semplici ma fondamentali:

  • mobilizzazione frequente
  • posizionamento corretto
  • utilizzo di ausili antidecubito
  • cura della cute
  • idratazione e nutrizione adeguate

L’infermiere ha anche un importante ruolo educativo verso il paziente e i caregiver, che spesso si trovano a gestire queste situazioni in autonomia.

La formazione e la condivisione di semplici accorgimenti possono fare la differenza.

Il monitoraggio nel tempo: continuità e responsabilità

Nell’assistenza territoriale, la continuità del monitoraggio è un elemento essenziale. L’infermiere di famiglia o l’infermiere che lavora in RSA, ADI o hospice diventa spesso il riferimento stabile nella gestione di pazienti cronici o fragili.

La documentazione puntuale, la valutazione regolare della cute e l’aggiornamento costante dei piani assistenziali rappresentano strumenti fondamentali per garantire efficacia e sicurezza nell’assistenza.

Quando la prevenzione fa la differenza

Le lesioni da pressione non sono un evento inevitabile né un semplice indicatore di fragilità clinica: sono, nella maggior parte dei casi, il risultato di una mancata prevenzione.

È per questo che la loro comparsa deve essere letta come un fallimento del sistema di cura, non come una fatalità.

Nel contesto dell’assistenza territoriale, l’infermiere ha una posizione privilegiata per fare la differenza: attraverso l’osservazione costante, la valutazione del rischio, l’attivazione di strategie preventive mirate e il coinvolgimento attivo dei caregiver, è possibile ridurre drasticamente l’insorgenza di queste lesioni.

Prevenire le lesioni da pressione significa proteggere la dignità del paziente, ridurre il dolore, migliorare gli esiti clinici e contenere i costi sanitari. Ma soprattutto significa esercitare una cura responsabile, continua e personalizzata, che valorizza la centralità della persona assistita.


Il contenuto di questo articolo è tratto dalla lezione ECM “Prevenzione e gestione delle lesioni da pressione nell’assistenza territoriale”, curata dal Dr. Gaetano Romigi e dal webinar tenuto dal Dr. Dario Tobruk. Il materiale originale fa parte del Percorso Formativo Infermiere di Territorio 2025. I contenuti sono utilizzati con finalità divulgative e restano di proprietà del docente.

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