Infermiere scolastico: salute tra i banchi di scuola ecm fad

L’infermiere scolastico: la salute tra i banchi di scuola

L’infermiere scolastico nel mondo

Quello della presenza nella scuola di figure professionali sanitarie, come l’infermiere scolastico, è un tema recentemente tornato alla ribalta.

Durante l’emergenza pandemica sono emerse molte criticità e sono cambiati i bisogni degli alunni. Emerge quindi l’importanza di istituire un supporto sanitario all’interno della Comunità scolastica.

Tutt’oggi la figura dell’infermiere scolastico è presente negli Stati Uniti e in molti paesi europei come Spagna, Paesi Scandinavi, Francia, Germania e Regno Unito.

Qui l’infermiere riveste il ruolo di promotore della salute e del benessere psico-sociale degli studenti all’interno dell’ambiente scolastico.

In Italia la figura infermieristica nella scuola invece non ha ancora una regolamentazione a livello nazionale. Sono presenti tuttavia molte esperienze e sperimentazioni locali.

Da queste iniziative emerge che l’attività dell’infermiere scolastico, se opportunamente pianificata, permette di facilitare lo sviluppo ottimale dello studente attraverso:

  • la promozione della salute
  • l’intervento per problemi sanitari attuali e potenziali
  • la messa in atto di servizi integrati per la gestione dei casi specifici

La sanità nella scuola dal dopoguerra ad oggi

Senza andare troppo indietro nel tempo, gli unici riferimenti legislativi riguardanti la presenza di personale sanitario nelle scuole, nel nostro Paese, risalgono ai decreti negli anni 60 con l’articolo 13 del DPR 11 febbraio 1961 n. 26410.

In quegli anni esisteva il servizio di Medicina Scolastica con la presenza di figure come le Assistenti sanitarie visitatrici, gli Infermieri Professionali e le Vigilatrici d’Infanzia.

Allo stato attuale, nonostante le normative siano ancora attive, la riorganizzazione dei servizi non prevede più la presenza del personale sanitario e dei relativi servizi a scuola.

Le funzioni di prevenzione e assistenza in ambito scolastico sono state disattivate, nonostante siano ancora vigenti a livello legislativo secondo l’articolo 14 della legge 23 dicembre 1987 n. 833.

Inoltre, dagli anni Settanta ad oggi le professioni sanitarie, ed in particolare quella infermieristica, hanno avuto un’evoluzione normativa che ha profondamente mutato profili di competenze, abilità, funzioni, e responsabilità dei professionisti.

Allo stesso tempo alcune figure, come la ex Vigilatrice d’Infanzia o l’Assistente sanitaria, hanno subito radicali trasformazioni che ne hanno limitato, cancellato o condizionato la sopravvivenza.

Il Governo, con il recente Decreto Rilancio, ha raccomandato l’impiego dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. Questo potrebbe rappresentare la soluzione migliore anche all’interno delle istituzioni scolastiche.

Infermiere scolastico: esperienze in Italia

Nel gennaio 2019 la Conferenza Stato – Regioni ha approvato il documento “Indirizzi di policy integrate per la Scuola che Promuove Salute”, promosso congiuntamente dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione.

L’atto sottolinea l’importanza della collaborazione tra Sistema Sanitario Nazionale e Sistema Scolastico, in linea con le indicazioni internazionali nel merito della promozione della salute nel contesto scolastico.

La pratica infermieristica in ambito scolastico ha lo scopo di proteggere e promuovere la salute degli studenti, per facilitarne lo sviluppo ottimale e contribuire al successo accademico.

Vediamo ora alcune esperienze rappresentative messe in atto in alcune scuole italiane.

Il Villaggio scolastico Cecioni di Livorno

L’idea parte nel villaggio scolastico Cecioni di Livorno grazie alla sensibilità del Preside. Immediatamente è stata recepita dalla Società di Volontariato Sociale della Pubblica Assistenza della città Livorno.

L’infermiera selezionata era presente tutte le mattina a scuola per 3000 ragazzi, nell’infermeria, pronta per gestire le eventuali emergenze. Il progetto è partito ad aprile 2018.

L’Infermiera è una consulente pagata dalla scuola e la Svs Pubblica Assistenza di Livorno fornisce relative attrezzature e corsi di formazione ed educazione sanitaria.

Il progetto ha avuto consensi e un numero elevato di interventi il che sta a significare che risponde a un bisogno reale.

La scuola promotrice di salute a Ravenna

In quattro istituti superiori di Ravenna, è stato realizzato il progetto “La scuola Promotrice della Salute”.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sensibilità dei Presidi e alle indicazioni dell’Ufficio scolastico regionale. Il sostegno economico è arrivato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Due i principali obiettivi:

  1. analizzare attentamente i problemi di salute degli studenti in ognuno dei quattro singoli Istituti
  2. favorire la comunicazione fra giovani e Servizi Socio Sanitari per alcuni problemi tipici dell’età come: salute sessuale, prevenzione dipendenze, atti di violenza, salute mentale, alimentazione, e dall’altro.

L’infermiere ha progressivamente acquisito la fiducia dei ragazzi diventando nel tempo il punto di riferimento cui porre tante domande tipiche dell’età.

Sono stati effettuati complessivamente 262 interventi di assistenza diretta con gli studenti, 292 ore di educazione sanitaria, compresi corsi di primo soccorso.

L’Infermiere ha partecipato a numerose riunioni e incontri sia programmati che straordinari. Ha partecipato attivamente all’elaborazione e realizzazione dei programmi di educazione sanitaria man mano che i risultati raccolti delineavano il quadro.

Tra i temi affrontati: sana alimentazione, violenza di genere e bullismo.

L’Infermiere scolastico in scena a San Martino Siccomario

Esperienza finanziata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’ OPI Pavia, CSV Lombardia sud, Associazione italiana Nursing Sociale e realizzata grazia alla Onlus Con Voi.

Scenario l’Istituto Comprensivo San Martino Saccomario di cui fanno parte la scuola primaria “Milanesi” e la secondaria di primo grado “Marie Curie” divenute oggetto della sperimentazione. Nella lettera di presentazione del progetto indirizzata ai genitori da parte del Dirigente Scolastico, si legge come la scuola intenda:

“…aprire le porte delle scuole agli infermieri, in modo che possano stare accanto agli studenti non solo con lo scopo indispensabile di tutela della salute nella pandemia, ma con il più ampio obiettivo di essere punto di riferimento per gli studenti con condizioni di salute specifiche e di attuare, in sinergia con la scuola, azioni di prevenzione, di sensibilizzazione alle sane abitudini e a stili di vita sani nell’ottica di una più concreta promozione della cultura della salute e di sviluppo della civica responsabilità sociale di ciascuno nel tutelare la propria salute e quella collettiva.”

L’infermiere scolastico esplicherà il suo ruolo all’interno dell’Istituto attraverso varie attività quali:

  • la gestione autonoma di piccoli problemi di salute
  • la somministrazione di terapie prescritte dal medico
  • l’intervento in caso di improvvisi eventi sanitari
  • l’attuazione di strategie per diffondere l’educazione sanitaria e la conoscenza e l’abilità in materia di primo soccorso

La scuola avrà dunque, una figura di riferimento per alunni, docenti e famiglie, oltre che la possibilità di un raccordo tra scuola, famiglia e medico di base/Servizio Sanitario Nazionale.

Tra gli strumenti utilizzati dall’Infermiere un dossier sanitario individuale dello studente, che ha permesso la creazione di un database estremamente interessante per il miglioramento della salute dei giovani nella scuola e della prevenzione sanitaria più in generale.

L’infermiere scolastico: un vantaggio per tutti

Tutte le indagini e le ricerche di questi ultimi anni dimostrano come l’assenza di servizi e personale sanitario nelle scuole abbia contribuito non solo a lasciare irrisolte certe problematiche già esistenti, ma anche a crearne di nuove.

Infatti, questa carenza va a ricadere inesorabilmente sui genitori, che molto spesso sono costretti ad assentarsi dall’ambiente di lavoro per somministrare in prima persona la terapia al figlio affetto da patologie croniche, come diabete, epilessia e asma.

Si può arrivare ad allontanare il bambino dalla scuola per continuare il percorso terapeutico, aumentando di fatto, il fenomeno dell’assenteismo in ambito scolastico.

In altri casi, chi ne fa le spese sono gli insegnanti, costretti molte volte a prendersi carico di responsabilità che vanno ben oltre il ruolo svolto.

Si richiedono competenze e abilità che non posseggono e che non sono acquisibili con un breve corso di formazione, come si voleva ipotizzare in passato.

Tutto ciò, fa comprendere come l’Infermiere scolastico potrebbe risultare fondamentale nella gestione degli studenti affetti da malattie croniche.

Tale gestione non può essere demandata a figure che non hanno una specifica formazione in ambito sanitario.

Le abitudini di vita di queste persone sono seriamente condizionate dalle loro malattie e ancor più spesso risulta condizionata la vita dei loro familiari.

È necessario garantire a tutti gli studenti affetti da patologie croniche non in grado di gestirle autonomamente nell’ambiente scolastico, il diritto a usufruire dell’assistenza socio-sanitaria di cui necessitano durante l’orario di lezione.


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